lunedì, 29 Aprile 2024
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Guardare k-drama in Corea del Nord costa caro

Il Governo di Kim Jong-un ha condannato ai lavori forzati due sedicenni, accusati di aver guardato serie tv della Corea del Sud

Due adolescenti di 16 anni sono stati condannati a 12 anni di lavori forzati a Pyongyang, in Corea del Nord, per aver guardato alcune serie tv della Corea del Sud. La notizia è trapelata dal blindatissimo Stato attraverso un filmato consegnato alla BBC dall’istituto di ricerca South & North Development (Sand). Nel filmato in questione, i due “incriminati” compaiono ammanettati davanti a un vero e proprio plotone di esecuzione, la commissione giudicante, mentre dietro di loro una platea affollatissima di studenti, probabilmente della scuola dei due sedicenni, assiste alla scena.

È estremamente raro, come riporta la BBC, che un video di tale portata, a testimonianza degli avvenimenti nel paese, venga fatto circolare. Si tratta di un chiaro messaggio di ammonimento per i cittadini nordcoreani a non usufruire di alcun prodotto proveniente dall’antico rivale.

Dal 2020, infatti, Kim Jong-un ha emanato una legge che proibisce la visione e distribuzione di intrattenimento sudcoreano. La pena per i trasgressori può arrivare fino all’esecuzione capitale.

Secondo quanto affermato alla BBC dal CEO di Sand, Choi Kyong-hui, la diffusione di K-drama (korean dramas, le serie tv della Corea del Sud) e K-pop (korean music) in Corea del Nord sarebbe «pericolosa per la sua ideologia» in quanto «l’ammirazione per la società sudcoreana potrebbe condurre all’indebolimento del sistema…questo va contro la forte ideologia per cui viene venerata la famiglia Kim». Lo stesso Choi Kyong-hui precisa a NBC News che, secondo le notizie a lui giunte finora, le persone condannate a morte e di fatto uccise dal Governo sarebbero per lo più i venditori di CD e USB, in quanto l’obiettivo della legge del 2020 è quello di fermarne la circolazione.

Il titolo del video in questione è: «Intensifichiamo gli sforzi per sradicare qualsiasi fenomeno reazionario e non socialista» e non sembra riferirsi solo all’utilizzo di prodotti sudcoreani, ma anche, più in generale, all’avvicinamento delle donne nordcoreane allo stile di quelle sudcoreane e occidentali, a partire dal taglio di capelli fino all’uso di pantaloncini e scarpe, come precisa NBC News. Un particolare che salta all’occhio sono le mascherine indossate da tutti i presenti, per cui il video sarebbe stato girato in tempi d pandemia. Perciò, la sua tardiva diffusione è indice dell’attuale prevalenza della cultura sudcoreana nel paese, segno che i millennials e la generazione Z hanno cambiato il loro modo di pensare. Questo quanto affermato da Choi Kyong-hui al Guardian.

«Hanno solo 16 anni, ma hanno rovinato il loro futuro», sono le parole della voce fuori campo, che nel video si riferisce all’infrazione per cui sono stati condannati i due ragazzi.

Le tensioni tra i due Stati continuano sin dai tempi della guerra di Corea (1950-1953), di fatto conclusasi con una pace precaria, senza alcun accordo alla base.

Ogni anno, un numero elevato di disertori decide di lasciare la Corea del Nord, con un picco di 1.029 partenze nel 2019.

Laura Vargiu
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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