lunedì, 9 Dicembre 2024
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In Cina c’è una nuova campagna per combattere il calo demografico

Da settimane le donne cinesi ricevono chiamate dagli impiegati dei comuni che cercano di incoraggiarle a fare figli per far fronte al calo demografico

Nelle ultime settimane, decine di migliaia di donne cinesi in età fertile ricevono delle telefonate dalle amministrazioni dei loro quartieri, che le incoraggiano ad avere figli, come riportato da Le Parisien.

Mentre in passato la Cina aveva applicato una rigida politica per il controllo delle nascite, ora il Paese affronta una crisi demografica che spinge il governo cinese a trovare delle misure per incrementare la natalità.

Secondo quanto riportato da Le Figaro, la Cina sta vivendo un calo demografico importante. L’Ufficio Nazionale di Statistiche di Pechino alla fine del 2023 aveva registrato una popolazione di 1,409 miliardi di persone, cioè circa due milioni di persone in meno rispetto alla fine del 2022.

Le donne vengono chiamate dagli uffici dei quartieri in cui risiedono, che pongono sempre la stessa domanda: «è incinta? Se non lo è, ci pensi», come riportato da Radio France Internationale.

Una campagna per la natalità che non è stata accolta positivamente dalle donne cinesi: Wang, una giovane donna di 36 anni che vive a Guangxi ha dichiarato a Radio France Internationale di non aver esitato a rispondere ad una delle chiamate dicendo: «mi pagate per aiutarmi? Partorite voi al mio posto? Mi aiuterete a sopportare i dolori del parto e tutto quello che ne consegue, come l’aumento di peso e la perdita di capelli? Senza considerare la stanchezza […]. Se non potete aiutarmi, smettetela di dire cose inutili».

Un’altra donna, Huang, che ha già un figlio, ha dichiarato al giornale cinese South China Morning Post che un’assistente sociale le ha chiesto quando erano state le sue ultime mestruazioni, e le ha offerto di chiamarla quando sarebbe stato “il momento giusto” per concepire un altro bambino. Huang dichiara di aver risposto di non avere in programma un secondo figlio, perché «non ha i soldi, il tempo e l’energia per un secondo bambino».

Yumi Yang, una donna di 28 anni, intervistata dal New York Times, ha invece raccontato di come i funzionari del suo quartiere abbiano invaso la sua privacy. Quando ha registrato il suo matrimonio in comune, l’impiegato le ha dato delle vitamine prenatali gratuite; successivamente, quando è rimasta incinta, è stata contattata; e quando ha partorito, sono andati a casa sua per fare una foto di lei e del suo bambino.

Emblematico è il caso di Miyun, un quartiere di Pechino, che ha circa 500.000 abitanti: secondo il New York Times, il quartiere avrebbe ingaggiato un’equipe di 500 persone che ha contattato più della metà delle coppie in età fertile almeno sei volte per fare propaganda.

Mariarosa Ferrari
Studentessa di Interpretariato e Traduzione
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