venerdì, 22 Novembre 2024
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Ucraina: UE e NATO avvertono Putin sui “gravi costi” di eventuale aggressione all’Ucraina

Unione Europea e NATO si sono unite all’amministrazione Biden nel richiedere al Cremlino di ridurre immediatamente l'escalation al confine orientale ucraino e di rispettare i suoi impegni internazionali sulla trasparenza delle attività militari

Attraverso il vertice del Consiglio europeo, a Bruxelles, di mercoledì 15 dicembre, e la “Dichiarazione del Consiglio Nord Atlantico sulla situazione in Ucraina e nei dintorni” pubblicata giovedì 16, Unione Europea e NATO hanno espresso le loro preoccupazioni nei riguardi dell’escalation militare russa, che sta avvenendo in queste settimane, al confine orientale ucraino.

Nello specifico, i leader dell’UE hanno avvertito la Russia che un’eventuale azione militare contro l’Ucraina avrà “conseguenze enormi” e un “costo grave“: per questo, nella dichiarazione successiva al vertice di mercoledì, si citano anche possibili “misure restrittive” nei suoi confronti; incoraggiando, tuttavia, una maggiore diplomazia con Mosca.

I leader dell’UE, in una nota, unendosi a Stati Uniti e Regno Unito, hanno affermato che: “Qualsiasi ulteriore aggressione militare contro l’Ucraina avrà enormi conseguenze e gravi costi di risposta, comprese misure restrittive coordinate con i partner“.

Dopo il vertice, Ursula von der Leyen, capo della Commissione europea, ha dichiarato che l’Unione Europea è pronta a imporre ulteriori sanzioni alla Russia -le attuali restrizioni imposte dall’UE erano in risposta all’annessione della penisola di Crimea da parte della Russia dall’Ucraina nel 2014- anche se non sono state ancora definite.

“Formato Normandia”. Fonte wikimedia commons.

I leader UE e Nato hanno anche espresso il loro sostegno al ritorno di un dialogo a quattro tra Parigi, Berlino, Kiev e Mosca, noto come “Formato Normandia” che ha permesso nel 2015 e 2016 di arrivare ad una serie di accordi firmati a Minsk aventi come scopo la reintegrazione delle due Repubbliche ribelli, di Donetsk e Lugansk, nello Stato ucraino promettendo maggiore autonomia. Nessuna delle parti, tuttavia, ha finora applicato gli accordi.

Parlando mercoledì 15 dicembre, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che preferirebbe che le sanzioni vengano imposte immediatamente, prima che la Russia agisca: infatti, ha aggiunto che le misure dopo un’escalation delle ostilità “non interessano più a nessuno“.

L’Ucraina non è un membro né dell’UE, né della Nato: nonostante questo, nella “Dichiarazione del Consiglio Nord Atlantico sulla situazione in Ucraina e nei dintorni”, pubblicata giovedì 16, si legge che “La NATO adotterà tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e la difesa di tutti gli alleati della NATO. Qualsiasi ulteriore aggressione contro l’Ucraina avrebbe enormi conseguenze e avrebbe un prezzo elevato”.

Da questa dichiarazione si deduce che, per quanto non sia un membro ufficiale della NATO, l’organizzazione la consideri, comunque, un suo alleato: “Ribadiamo il nostro sostegno all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti e invitiamo la Russia a ritirare le sue forze dall’Ucraina in conformità con i suoi obblighi e impegni internazionali. Sosteniamo il diritto di tutti i paesi di decidere il proprio futuro e la propria politica estera liberi da interferenze esterne”. 

Nonostante questo, nella dichiarazione si legge che “Se la Russia dovesse adottare misure concrete per ridurre le tensioni, siamo pronti a lavorare per rafforzare le misure di rafforzamento della fiducia”.

Laura Ponte
Studentessa della Facoltà di Investigazione, Criminalità e Sicurezza internazionale
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