martedì, 3 Dicembre 2024
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Regno Unito: a rischio la Camera dei Lord

La perdita del titolo a vita per i pari potrebbe essere il primo passo verso la creazione di una seconda Camera eletta direttamente dai cittadini

I membri della Camera dei Lord, “Pari”, godono del privilegio a vita da ben 65 anni, come recita la pagina del UK Parliament. Il Life Peerages Act del 1958 ha difatti sancito la nascita dei Pari a vita, alcuni eletti direttamente dal Primo Ministro, altri per ereditarietà.

La proposta dei Laburisti, giunta soprattutto da Sir Keir Starmer, che ha definito la formazione della Camera «antidemocratica», mira a far cessare un sistema elitario che da sempre vede le famiglie aristocratiche godere di un privilegio che Stramer definisce «indifendibile». Questo quanto riportato da STV News.

L’obiettivo finale, più drastico, sarebbe quello di eliminare definitivamente la House of Lords per permettere alle Nazioni e alle Regioni del Regno Unito di votare una Camera che le rappresenti pienamente.

La proposta era già stata varata dall’ex Primo Ministro, nonché ex leader Laburista, Gordon Brown, e avrebbe anche l’appoggio dell’attuale leadership Laburista. Inoltre, la cessazione del titolo ereditario rappresenterebbe un beneficio in più per i Laburisti, in quanto 47 dei 92 Pari che siedono alla Camera dei Lord e godono di un titolo ereditario sono Conservatori.

Lo stesso Tony Blair aveva ridotto il numero dei membri beneficianti del titolo.

Tuttavia, i Pari a vita non verrebbero “cacciati” da Westminster, in quanto l’emendamento, se approvato, consentirebbe comunque loro di accedere a tutti i servizi convenzionati con il Parlamento, quali caffetterie e ristoranti.

Non mancano le critiche, avanzate anche dallo stesso membro del Partito Laburista Lord Mandelson, e riportate dalla BBC. Secondo Mandelson, con tale proposta il suo partito starebbe eliminando una Camera con dei poteri a dir poco rilevanti, quali esaminare e revisionare il lavoro svolto dal Governo, nonché le Leggi. L’obiettivo finale dei Laburisti sarebbe invece, secondo la sua opinione, quello di creare un «governo autogestito per dare voce a tutte quelle nazioni che si autogovernano».

Ciononostante, Lord Mandelson non è l’unico ad avere dei dubbi a riguardo.

Una fonte dello stesso Governo ha infatti espresso il timore che tale proposta «rischi di compromettere l’unione del Regno Unito» e allo stesso tempo porti a una paralisi legislativa.

Laura Vargiu
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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