giovedì, 21 Novembre 2024
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Il nuovo film Disney Encanto e la sua connessione con Cent’anni di solitudine

Il nuovo lungometraggio della Disney ambientato in Colombia prende ispirazione dal classico della letteratura latino-americana “Cent’anni di solitudine”, focalizzandosi maggiormente sulle dinamiche familiari

Il 24 novembre 2021 ha fatto il suo debutto nelle sale di tutto il mondo Encanto, primo lungometraggio Disney ambientato in Colombia. Viene raccontata la storia della famiglia Madrigal, iniziando dalla tragedia che colpì Abuela Alma, costretta a fuggire con i suoi tre gemelli dal proprio villaggio minacciato da uomini violenti, che uccidono il marito. Ma lei e i suoi figli vengono benedetti con dei doni magici – protetti da una candela che non si spegne mai. Alla disgrazia segue così un miracolo: nasce per loro un nuovo villaggio dal nulla, che prenderà proprio il nome di Encanto.

Inizia così un racconto lungo tre generazioni, nel quale ogni discendente dei Madrigal viene insignito di un potere magico. Suona familiare? È del tutto normale. Mentre infatti Coco (l’altro film d’animazione Disney ambientato in America Latina) prende ispirazione dalla tradizione messicana del Día de los Muertos, la trama di Encanto si basa su un libro molto conosciuto: Cent’anni di solitudine del premio Nobel colombiano Gabriel García Márquez.

Così come accadeva nella famiglia Buendía, anche nel film la famiglia migrante è governata da una matriarca. Anche qui, come a Macondo, il villaggio diventa la sede del realismo magico. E nonostante non ci sia Mauricio Babilonia, nel film appaiono sì le farfalle gialle che lo circondano nel libro.

Gabriel García Márquez. Fonte: Wikimedia Commons

Insomma, il lungometraggio si trasforma in un chiaro omaggio al realismo magico e al suo principale esponente. Parliamo del movimento stilistico che ha caratterizzato la storia letteraria latino-americana, caratterizzato da racconti di vita quotidiana intrisi di magia, senza alludere ad essa come qualcosa di insolito e fuori dall’ordinario.

Tuttavia, come ogni film creato dalla Disney, Encanto non nasce solamente come un tributo a Gabriel García Marquez, ma porta con sé un tema importante e a volte sottovalutato: quanto le enormi aspettative maturate in una famiglia tradizionale possano avere un effetto oppressivo sui giovani.

Mirabel, protagonista della storia, è l’unica della sua famiglia a non aver ricevuto alcun superpotere. Eppure, è proprio ciò che le permette di essere sé stessa, senza permettere alla magia di definire la sua identità. Nessuno si aspetta, infatti, che data la sua superforza lei aiuti il villaggio instancabilmente. O che essendo la sorella più bella mantenga degli standard di perfezione altissimi.

L’accento viene posto sul fatto che le aspettative non debbano sempre essere rispettate, e che a volte anche andare oltre gli schemi imposti dai più grandi per seguire i propri sogni può portare alla creazione di un “encanto”.

Valeria Coppola
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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