giovedì, 25 Aprile 2024
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L’appello di Papa Francesco: “I migranti siano una responsabilità di tutti”

Il Santo Padre, nella sua ultima udienza prima del Natale, ha esortato i Paesi europei ad accogliere gli immigrati perché rappresentano una responsabilità comune

“Le nazioni europee devono aprire la porta del cuore ai migranti”, così ha affermato Papa Francesco, durante la consueta udienza generale, tenutasi mercoledì 22 dicembre nell’Aula Paolo VI (Sala Nervi) del Vaticano.

Il Pontefice ha raccontato del suo recente viaggio a Cipro e in Grecia; ricordando la sofferenza vista negli occhi di quei tanti uomini, donne e bambini alla ricerca di una vita migliore in una terra sconosciuta e spesso ostile.

Francesco ha parlato di “umanità ferita” per descrivere la realtà che ha toccato con mano e ha aggiunto che, dinnanzi a questo fenomeno drammatico, solo poche nazioni europee si stanno dimostrando effettivamente partecipi nell’affrontare le conseguenze. Nazioni come l’Italia, Cipro, Malta e la Grecia sono, infatti, in prima linea nell’accoglienza dei migranti; tuttavia, il Pontefice, ha denunciato l’atteggiamento sconsiderato dimostrato da molti altri Stati europei nella condivisione e gestione del problema.

La Città del Vaticano recentemente ha accolto una cinquantina di migranti provenienti dai campi profughi di Cipro e Lesbo. Il Santo Padre, infatti, ha fatto della difesa degli immigrati e dei rifugiati una pietra angolare del suo pontificato.

Piazza San Pietro, Città del Vaticano. Fonte, Wikimedia Commons

Numerosi, dunque, sono stati gli inviti mossi dal Papa nei confronti di tutti i Paesi europei, affinché questi possano predisporre dei piani di accoglienza utili a favorire l’integrazione di centinaia di migliaia di profughi.

Francesco, inoltre, ha sottolineato anche l’importante compito svolto dai tanti gruppi locali della Chiesa, che primi fra tutti, contribuiscono a fornire un aiuto nella gestione e integrazione dei migranti. Quindi, è necessario che le tante Chiese europee rispondano concretamente all’appello del Papa.

Sono, tuttavia, i leader europei a dover permette tutto ciò. Il Pontefice ha parlato di umiltà e carità cristiana. Ha spinto le alte cariche (e non solo) ad adottare questi sentimenti nel loro agire. Aiutare i poveri, i bisognosi, tutti coloro che si trovano in situazioni di pericolo e di privazioni, che reclamano un futuro migliore.

«Basta aprire una porta, la porta del cuore. Non dobbiamo essere negligenti questo Natale», ha concluso Papa Francesco.

Denise Ciardiello
Studentessa della Facoltà di Scienze della Politica e delle Dinamiche Psico-Sociali
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