lunedì, 20 Maggio 2024
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Verso le europee, Germania: Sahra Wagenknecht a metà strada tra Linke e AfD

L'Allenza Sahra Wagenknecht che sposa tesi della destra radicale e della sinistra tradizionale è la novità del panorama politico tedesco in vista del voto di giugno

Il membro del Bundestag Sahra Wagenknecht ha lasciato Die Linke, il partito di sinistra radicale, in parte erede della SED, l’antico partito-guida comunista della Repubblica Democratica Tedesca, e sta conducendo una campagna con la neonata Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW). Il BSW combina programmaticamente parte della sua vecchia sede politica con alcune delle richieste dell’Alternative für Deutschland (AfD), la formazione di estrema destra che i sondaggi danno in forte crescita.

Il BSW, come Die Linke, sostiene una maggiore redistribuzione dall’alto verso il basso dei redditi e massicci investimenti pubblici. Vuole anche un riavvicinamento con la Russia, riporta Deutsche Welle.

Al contempo, il BSW si associa all’AfD nella richiesta di una politica migratoria restrittiva, anche se formulata in modo meno netto e senza i rigurgiti razzisti che caratterizzano alcuni esponenti della formazione di destra. La lista di Wagenknecht considera la Germania in difficoltà per l’elevato numero di migranti e sostiene che a pagarne il prezzo sarebbero i ceti più disagiati, che, ad esempio, si vedono negare l’accesso a una casa dignitosa, per via del sovraffollamento del mercato immobiliare.

Quando si parla di cambiamento climatico, il BSW non è radicale come l’AfD, continua l’agenzia di stampa tedesca, ma lamenta “un attivismo cieco e misure sconsiderate” che non solo sono eccessivamente costose e impopolari, tanto da allontanare la gente anche da misure ecologiche ragionevoli, ma “non aiutano il clima, mettono in pericolo la stabilità economica, compromettono la vita delle persone”.

I sondaggi più recenti, raccolti dalla piattaforma Election.de assegnano al BSW tra il 4% e il 7%, a vincere le elezioni sarebbe l’Unione cristianodemocratica (CDU-CSU) con una forbice compresa tra il 28,5% e il 30%; seguita dall’AfD, accreditata di circa il 15%/18% delle intenzioni di voto, poco sopra ai socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz e ai verdi, secondo partito di governo, entrambi valutati tra il 14% e il 16% delle intenzioni di voto. La Linke, che paga la scissione di Sahra Wagenknecht, non supera il 3% delle intenzioni di voto.

Gianluigi Micelli
Studente della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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