domenica, 24 Novembre 2024
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Il presidente siriano Bashar Al-Assad a Mosca per incontrare Putin

Il presidente della Siria Bashar Al-Assad si è recato nella capitale russa per incontrare Vladimir Putin. La discussione, oltre alla situazione siriana, avrà come tema la cooperazione politica, economica e umanitaria

Martedì 14 marzo, Bashar Al-Assad è arrivato a Mosca per la sua prima visita ufficiale al di fuori del Medio Oriente dopo il terremoto del mese scorso. La visita coincide con il 12° anniversario della rivolta in Siria, iniziata con dimostrazioni pacifiche nel marzo 2011.

Assad è stato ricevuto dal rappresentante speciale di Putin per il Medio Oriente, Mikhail Bogdanov, all’aeroporto internazionale Mosca-Vnukovo, secondo quanto riportato dal Washington Post. Durante il soggiorno è previsto un colloquio tra il presidente russo e il suo omologo siriano, che è accompagnato da un’ampia delegazione ministeriale.

Secondo un comunicato del Cremlino riportato da Reuters, i due leader discuteranno della cooperazione in ambito politico, commerciale e umanitario. Un altro argomento dell’incontro saranno le «prospettive per una soluzione globale della situazione in Siria e nelle sue vicinanze».

La Russia è uno dei principali sostenitori di Assad e ha un’importante presenza in Siria, dove la rivolta iniziata 12 anni, trasformatasi in guerra civile, ha provocato la morte di quasi mezzo milione di persone. A causa dell’instabilità, una parte cospicua della popolazione è stata costretta a fuggire dal Paese.

Mosca ha lanciato una campagna militare in Siria nel 2015 che ha contribuito a ribaltare le sorti della guerra civile a favore di Assad con massicci bombardamenti aerei sulle aree controllate dall’opposizione e dall’ISIS. Questo intervento ha permesso al presidente siriano di riconquistare gran parte del territorio perso.

Da allora la Russia ha ampliato le sue strutture militari nel Paese, con una base aerea permanente a Hmeymim, nella provincia siriana di Latakia. Mentre la base navale nella città mediterranea di Tartous è l’unico porto permanente in acque calde della marina russa al di fuori dei territori dell’ex Unione Sovietica.

Inoltre, prima del terremoto dello scorso 6 febbraio che ha causato la morte di 50.000 persone in Turchia e Siria, la Russia aveva mediato nei colloqui tra i due Paesi colpiti dal sisma.

La Turchia e la Siria sono state su fronti opposti nella guerra civile siriana per oltre un decennio. La Turchia continua a sostenere i gruppi armati di opposizione che controllano una porzione di territorio nel nord-ovest della Siria. Lo scorso dicembre, Mosca ha ospitato a sorpresa un colloquio tra i ministri della difesa dei due Paesi.

In occasione di questa visita, i viceministri degli esteri siriano, turco e russo, nonché un consigliere della parte iraniana, si incontreranno mercoledì e giovedì a Mosca per discutere degli “sforzi antiterrorismo” in Siria.

Irene Iannotta
Studentessa della Facoltà di Scienze della Politica e delle Dinamiche Psico-Sociali
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