sabato, 23 Novembre 2024
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L’economia al centro della campagna elettorale di Erdogan

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il suo partito si presentano alle urne dopo il crollo della lira e l'aumento dell'inflazione

Lo scorso martedì 11 aprile il presidente turco Racep Tayyip Erdogan ha lanciato la campagna elettorale per la rielezione. Il primo impegno del suo partito è di ridurre l’inflazione e rilanciare la crescita del Paese. La popolazione turca è chiamata alle urne il prossimo 14 maggio.

I sondaggi mostrano un calo di consensi per Erdogan da quando la lira turca ha perso valore e l’inflazione è aumentata notevolmente. Gli oppositori hanno dato la colpa alle politiche economiche dell’attuale presidente.

Nonostante ciò, Erdogan ha ribadito il suo progetto economico secondo cui gli investimenti, la produzione, le esportazioni e un eventuale surplus delle partite correnti faranno crescere il prodotto interno lordo della Turchia.

«Riporteremo l’inflazione a una sola cifra e salveremo definitivamente il nostro Paese dall’attuale situazione economica», ha dichiarato Erdogan, secondo quanto riportato da Reuters.

La forte riduzione dei tassi di interesse voluta dal presidente ha portato l’inflazione sopra l’85% lo scorso ottobre, la quale è poi scesa attorno al 50% a marzo. Il conseguente aumento del costo della vita ha attanagliato le famiglie turche, comprimendo i guadagni e i risparmi.

«Miglioreremo ulteriormente gli investimenti con una struttura basata su un’economia di libero mercato integrata con il mondo», si legge nel manifesto del partito al governo riportato da Al Jazeera. L’obiettivo è una crescita annuale del 5,5% nel periodo 2024-2028 e un PIL di 1.500 miliardi di dollari entro la fine del 2028.

Erdogan ha dichiarato che un team sta lavorando al rafforzamento delle politiche economiche sotto il coordinamento di Mehmet Simsek, ex ministro delle Finanze molto rispettato dagli investitori internazionali.

Alle elezioni presidenziali del prossimo mese, Erdogan dovrà affrontare tre candidati, tra cui il rappresentante della principale alleanza di opposizione, Kemal Kilicdaroglu.

Nell’ultimo sondaggio di Metropoll, il 42,6% degli intervistati ha dichiarato che al primo turno ha intenzione di votare per Kilicdaroglu e il 41,1% per Erdogan. Gli altri candidati riceverebbero complessivamente il 7,2% dei consensi.

Il sostegno a Erdogan è leggermente diminuito dopo i terremoti dello scorso febbraio, dove hanno perso la vita più di 50.000 persone. Molti elettori ritengono che la risposta governativa al disastro sia stata inizialmente troppo lenta.

«La nostra priorità sarà quella di ripristinare le città devastate», ha dichiarato il presidente turco. Ha inoltre aggiunto che il governo intende costruire 650.000 abitazioni per i sopravvissuti, 319.000 delle quali saranno consegnate in un anno.

Per quanto riguarda la politica estera, Erdogan ha dichiarato che l’AKP punterà a costruire un “asse della Turchia”. Ankara ha recentemente tentato di ricucire le relazioni con Israele, Arabia Saudita, Egitto e Siria dopo anni di tensioni.

«Possiamo negoziare con entrambe le parti nella guerra Russia-Ucraina, fare progressi concreti come il corridoio del grano e lo scambio di prigionieri, e possiamo parlare di possibilità di pace», ha dichiarato Erdogan.

Irene Iannotta
Studentessa della Facoltà di Scienze della Politica e delle Dinamiche Psico-Sociali
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