sabato, 20 Aprile 2024
HomeNotizie dal mondoEuropaLa rabbia e il covid potrebbero avere qualcosa in comune?

La rabbia e il covid potrebbero avere qualcosa in comune?

Louis Pasteur fu l'inventore del vaccino contro la rabbia. All'epoca, creò preoccupazione ed era visto con sospetto, come è successo circa 150 anni dopo con il Covid-19

Nel 2022 Louis Pasteur compie 200 anni. L’inventore del vaccino contro la rabbia fu uno dei primi scienziati a compiere gli studi sul sistema immunitario e sull’immunità a seguito del vaccino. 

Il metodo della vaccinazione sperimentato da Pasteur si basava sul raggiungimento della resistenza del sistema immunitario alle infezioni. Per fare ciò era necessario diminuire la capacità infettiva dei batteri per poi introdurre quegli stessi batteri inattivi in organismi da proteggere. 

Il metodo di Pasteur prese il nome di “vaccinazione” e venne utilizzato anche per combattere l’antrace delle mucche. 

Le successive ricerche dello scienziato riguardavano il virus della rabbia, che colpisce animali domestici e selvatici e che può essere trasmessa all’uomo o ad altri animali tramite il contatto con la saliva dell’animale infetto. A seguito dell’infezione si sviluppa un’encefalite, e una volta manifestati i primi sintomi, il decorso è fatale, sia per gli animali che per l’uomo. 

In seguito alla sua scoperta, Pasteur fondò  nel 1888 a Parigi un istituto di ricerca per lo studio e la cura delle malattie infettive, dove si dedicò alla ricerca fino alla sua morte. 

In occasione del 200° anniversario dalla nascita dello scienziato francese, si è tenuto un evento nella città di Samara in cui scienziati provenienti da Russia e Francia hanno preso parte ad una tavola rotonda. 

La scoperta dello scienziato francese non fu ben accolta da molti all’epoca, ma fu giudicata pericolosa per la salute, così come è avvenuto con il vaccino contro il Covid-19. All’epoca le autorità russe furono tra le prime a finanziare lo scienziato francese nella creazione di un istituto di microbiologia, donando una somma cospicua. 

Il primo paziente a ricevere la vaccinazione in Russia fu un bambino di Samara che fu portato in Francia da due medici. 

La città russa in quell’epoca versava in condizioni igienico-sanitarie disastrose. 

A seguito della miracolosa guarigione del piccolo paziente, nella città fu fondata una stazione Pasteur, dove venivano curati i cittadini affetti da rabbia. 

Secondo gli esperti, la promozione di conoscenze scientifiche ed il superamento di pregiudizi sociali sono una base necessaria per sviluppare una fiducia nella scienza e nei vaccini ora come allora. 

Elena Panniello
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione (LM94)
RELATED ARTICLES

In evidenza

I più letti