venerdì, 26 Aprile 2024
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Il pericoloso passaggio del Canale della Mona, dove ogni anno muoio decine di migranti

Il passaggio del Canale della Mona è uno dei più difficili di tutte le Antille

Il Canale della Mona è uno stretto che separa la Repubblica Dominicana da Porto Rico, e collega il Mar dei Caraibi con l’Oceano Atlantico; qui, ogni anno, decine di migranti perdono la vita mentre tentano di raggiungere gli Stati Uniti.

«Il viaggio fu angosciante, disperato. Pensavo: “Dio mio, che ho fatto. Sono salita per aiutare la mia famiglia, ma ora chissà se la rivedrò» racconta Irisbel Herrera, sopravvissuta alla traversata. È una delle mille persone che, per cercare di raggiungere il suolo statunitense, ha attraversato illegalmente il passaggio che si estende per 112 chilometri.

Quest’anno, infatti, in questo tratto sono morte o scomparse 71 persone, numero che supera i 65 decessi del 2021, secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.

Data la difficoltà delle autorità nell’intercettare i viaggi, le cifre non saranno mai esatte, ma le storie dei sopravvissuti sono strazianti. Lo scorso 12 maggio, per esempio, una barca è affondata, sulla quale viaggiavano 75 migranti. La Guardia Costiera degli Stati Uniti trovò 38 persone in vita e 11 cadaveri.

Coloro che sopravvivono, tuttavia, restano segnati a vita per aver percorso il pericoloso tratto. «È pericoloso. È dove si uniscono l’Oceano Atlantico e il Mar dei Caraibi, e hanno un’interazione di correnti.» afferma Gregory Magee, capitano della Guardia Costiera degli Stati Uniti. Lo assicura perché egli stesso ha percorso il canale, nonostante lo abbia fatto con mezzi di primo ordine e tecnologie specifiche.

La pericolosità del tratto è data dai forti venti, dalle correnti, e dai banchi di sabbia, e la mancanza di attrezzatura e la scarsa conoscenza della navigazione fanno sì che il Canale della Mona sia un luogo “imprevedibile” per i migranti. A ciò poi si aggiungono altri fattori, come viaggiare senza giubbotti salvavita, radar o cellulari, così come il sovraccarico di persone su barche “deboli”. Oltre alle caratteristiche del canale, le persone che decidono di intraprendere questo viaggio sono esposte a numerosi altri rischi e pericoli: decine di donne, infatti, sono state abusate fisicamente durante il tragitto.

Ma queste difficoltà non hanno fatto in modo che i migranti rinunciassero alla traversata: durante la pandemia si è registrato un aumento di persone che hanno attraversato il canale. Secondo i dati della Guardia Costiera, nel 2020 sono arrivate a Porto Rico attraverso il canale 1.122 persone, mentre nel 2019 1.041. Nel 2021 il numero si è ridotto a 701, e le persone provengono principalmente da Repubblica Dominicana, Haiti, così come da Venezuela, Cuba e Brasile.

Chiara Felizzi
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione (LM94)
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