venerdì, 17 Maggio 2024
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Iraq: illegali le relazioni omosessuali e le persone transgender

La comunità LGBTQ+, varie organizzazioni e gli Stati Uniti criticano la nuova norma asserendo che mina la libertà personale

Il parlamento dell’Iraq ha approvato una legge che rende illegali le relazioni omosessuali con una pena fino a 15 anni di carcere.

La legge mira a «proteggere la società irachena dalla depravazione morale e dalle richieste di omosessualità che hanno sopraffatto il mondo», secondo una copia della legge riportata da Aljazeera.

La norma, approvata sabato 27 aprile, bandisce le relazioni tra persone dello stesso sesso con una pena che va da un periodo di reclusione di minimo 10 anni fino ad un massimo di 15 anni. Per chi invece promuove la omosessualità o la prostituzione è prevista una pena di 7 anni.

Inoltre, rende illegale il cambiamento di sesso e punisce le persone transgender e i medici che eseguono questo tipo di interventi con un massimo di tre anni di carcere.

La legge prevedeva, inizialmente, la pena di morte per le relazioni omosessuali, ma è stata modificata prima di esser approvata a seguito di una forte pressione da parte degli Stati Uniti.

L’omosessualità è sempre stata un tabù in Iraq, ma non c’era mai stata una legge che puniva esplicitamente le relazioni omosessuali. Nonostante ciò, i membri della comunità LGBTQ+ iracheni sono da sempre perseguitati per sodomia o per le norme anti-prostituzione presenti nel codice penale iracheno.

«L’Iraq ha effettivamente codificato nella legge la discriminazione e la violenza a cui i membri della comunità LGBTQ+ iracheni sono stati sottoposti con assoluta impunità per anni» ha dichiarato il ricercatore iracheno di Amnesty International Razaw Salihy, in una dichiarazione a France24.

Infatti, secondo un rapporto del 2022 di Human Rights Watch e dell’organizzazione non governativa IraQueer, gli iracheni facenti parte della comunità LGBTQ+ sono, da sempre, costretti a rimanere nell’ombra e sono spesso vittime di rapimenti, stupri, torture e omicidi, che rimangono spesso impuniti.

Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Reuters, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha affermato che la legge, approvata dal parlamento iracheno sabato, è una minaccia per i diritti umani e le libertà. Inoltre, secondo gli USA, indebolirebbe le capacità dell’Iraq di diversificare la sua economia e attrarre investimenti stranieri.

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