sabato, 27 Aprile 2024
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L’OPEC+ ha annunciato tagli alla produzione di petrolio

I giganti petroliferi del Golfo hanno programmato un taglio coordinato della produzione, definendolo una misura precauzionale finalizzata alla stabilità del mercato

Lo scorso 2 aprile l’Arabia Saudita e altri membri dell’OPEC+ hanno annunciato ulteriori tagli alla produzione di petrolio per circa 1,16 milioni di barili al giorno (bpd). Si tratta di una mossa a sorpresa che, secondo gli analisti, causerà un immediato rialzo dei prezzi. Gli Stati Uniti ritenevano la decisione “sconsigliabile”.

La scelta porta il volume totale dei tagli dell’OPEC+, che raggruppa l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio, la Russia e altri Paesi, a 3,66 milioni di bpd, secondo quanto riportato da Reuters, pari al 3,7% della domanda globale.

Nella giornata di lunedì 3 aprile era prevista in modalità virtuale la Riunione Ministeriale dell’OPEC+, con la partecipazione anche dell’Arabia Saudita e della Russia.

Il responsabile della società di investimenti Pickering Energy Partners ha dichiarato che le ultime riduzioni potrebbero far salire i prezzi del petrolio di 10 dollari al barile. Mentre il broker petrolifero PVM ha detto di aspettarsi un balzo immediato all’avvio delle contrattazioni dopo il fine settimana.

«Mi aspetto che il mercato apra con diversi dollari in più, forse fino a 3 dollari», ha dichiarato Tamas Varga di PVM.

Lo scorso ottobre, l’OPEC+ aveva concordato tagli alla produzione di 2 milioni di bpd a partire da novembre. La decisione aveva suscitato la reazione di Washington, poiché la restrizione dell’offerta avrebbe fatto aumentare di molto i prezzi del petrolio.

«Non pensiamo che i tagli siano consigliabili in questo momento, data l’incertezza del mercato. Lo abbiamo detto chiaramente», ha dichiarato un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale.

I tagli volontari inizieranno a maggio e dureranno fino alla fine dell’anno.

L’Iraq ridurrà la sua produzione di 211.000 bpd, secondo una dichiarazione ufficiale. Gli Emirati Arabi Uniti hanno affermato che taglieranno la produzione di 144.000 bpd, il Kuwait ha annunciato un taglio di 128.000 bpd, mentre l’Oman di 40.000 bpd e l’Algeria di 48.000 bpd. Anche il Kazakistan taglierà la produzione di 78.000 bpd.

Il vice primo ministro russo ha dichiarato che Mosca estenderà il taglio volontario di 500.000 bpd fino alla fine del 2023.

Dopo le riduzioni unilaterali della Russia, i funzionari statunitensi avevano affermato che l’alleanza con gli altri membri dell’OPEC+ si stava indebolendo, ma la mossa di domenica dimostra che la cooperazione è ancora forte.

econdo quanto riportato da Al Jazeera, un funzionario del ministero dell’Energia saudita ha dichiarato che «si tratta di una misura precauzionale volta a sostenere la stabilità del mercato petrolifero».

Lo scorso marzo i prezzi del petrolio sono scesi verso i 70 dollari al barile, il livello più basso degli ultimi 15 mesi. È stata una reazione alla crisi bancaria dovuta al fallimento di due istituti di credito statunitensi e al salvataggio di Credit Suisse da parte di UBS, una della più grandi banche svizzere.

Irene Iannotta
Studentessa della Facoltà di Scienze della Politica e delle Dinamiche Psico-Sociali
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