lunedì, 29 Aprile 2024
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La proposta di legge per la tutela della lingua italiana contro l’anglomania

La proposta di legge per salvaguardare la lingua italiana vista dai media esteri

Lo scorso 23 dicembre 2022 Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia, ha presentato una proposta di legge, che deve essere ancora discussa in Parlamento, per la tutela della lingua italiana nei confronti di una certa “anglomania” diffusa in Italia.

La proposta di legge denominata “Disposizioni per la tutela e la promozione della lingua italiana e istituzione del Comitato per la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua italiana” ha come obiettivo la salvaguardia della lingua nazionale attraverso multe dai 5.000 fino a 100.000 euro per i trasgressori. Come riportato dalla CNN, quindi, la lingua italiana sarà obbligatoria per la promozione e l’uso dei servizi pubblici poiché, come è possibile leggere nella proposta di legge, «questi forestierismi ossessivi rischiano, […], nel lungo termine, di portare a un collasso dell’uso della lingua italiana fino alla sua progressiva scomparsa, e, in particolare, l’uso e l’abuso di termini stranieri rischiano di penalizzare l’accessibilità alla democrazia partecipata».

Non sarà più possibile utilizzare acronimi e sigle inglesi, a parte i casi in cui manchi un corrispettivo in lingua italiana, per «le denominazioni delle funzioni ricoperte nelle aziende che operano nel territorio nazionale». Inoltre, è richiesto che chiunque ricopra cariche negli enti pubblici e privati abbia padronanza scritta e orale della lingua nazionale. Come sottolineato dalla testata statunitense, «anche negli uffici che si trovano a contatto con stranieri, che non parlano italiano, la lingua italiana dovrà essere utilizzata come lingua primaria».

In aggiunta, il Ministero della Cultura dovrà instituire una Commissione il cui compito, tra quelli proposti, è quello di promuovere «l’uso corretto della lingua italiana e della sua pronunzia nelle scuole, nei mezzi di comunicazione, nel commercio e nella pubblicità». Infine, la giornalista statunitense Barbie Latza Nadeau conclude l’articolo della CNN con una battuta scherzosa, ossia «dire “brushetta” anziché “bruschetta” potrebbe essere un reato punibile» per la pronuncia, a volte scorretta, dei turisti anglofoni che visitano il Bel Paese.

Alessia Bianconi
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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