martedì, 23 Aprile 2024
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Le 500 persone più ricche al mondo lo sono ancora di più nel 2022

Secondo il Billionaires Index di Bloomberg, una classifica delle persone più ricche del mondo, calcolata in base ai patrimoni netti , ha stabilito che durante il 2021 le loro ricchezze sono aumentate complessivamente di 1 trilione di dollari

Il Bloomberg Billionaires Index è una classifica giornaliera che stabilisce quali sono le 500 persone più ricche del mondo. Trae informazioni da azioni nel mercato azionario, indicatori economici e notizie, per presentare un profilo di ciascun miliardario: include anche uno strumento che consente agli utenti di confrontare le fortune di più miliardari. I dati vengono aggiornati alla chiusura di ogni giornata di negoziazione a New York.

Inoltre, grazie ad essa, si può capire quanto sono aumentati, negli ultimi 12 mesi, i patrimoni delle persone più ricche del mondo. Ad esempio, Elon Musk, il primo in classifica, ha guadagnato da solo quasi 118 miliardi di dollari; il magnate dei beni di lusso, Bernard Arnault, terzo in classifica, ha incrementato il suo patrimonio di $ 62,7 miliardi; i fondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin, hanno guadagnato rispettivamente più di 47 miliardi e di 45 miliardi di dollari e Mark Zuckerberg, nonostante i vari down delle sue piattaforme, è ancora più ricco di circa $ 25 miliardi.

Il 2021 può essere ricordato come “l’anno del lavoratore”, grazie all’aumento dei salari e ai rinnovati sforzi sindacali alimentati da un mercato del lavoro ristretto. Nonostante questo, le Nazioni Unite hanno stimato che circa 150 milioni di persone sono cadute in povertà nel 2021, sottolineando ancor di più il divario esistente tra queste 500, che rappresentano solo 0,001% dei guadagni mondiali, e il resto del mondo. 

Secondo Bloomberg, ad oggi, il patrimonio netto combinato delle 500 persone, nel suo indice dei miliardari, supera gli 8,4 trilioni di dollari: è più del prodotto interno lordo di ogni singolo Paese del pianeta, tranne gli Stati Uniti e la Cina.

Elon Musk presenta il futuro completamente autonomo di Tesla, 2020. Fonte Wikimedia Commons.

Durante tutto l’anno, le proposte dei legislatori americani per una cosiddetta tassa sui miliardari sono state derise da super-milionari come Musk. L’amministratore delegato di Tesla, che negli ultimi anni ha pagato poche o nessuna imposta sul reddito e la cui azienda automobilistica, che ormai vale trilioni di dollari, è stata in parte fondata grazie agli aiuti governativi, è stato particolarmente esplicito nell’opporsi a una tassa sui super-ricchi per finanziare una rete di sicurezza sociale più robusta in America.

Dall’inizio della pandemia, i miliardari americani hanno visto le loro fortune collettive salgono oltre il 70% a più di 5 trilioni di dollari, secondo un rapporto di Americans for Tax Fairness e dell’Institute for Policy Studies Program on Inequality, che ha analizzato i dati di Forbes -una delle riviste statunitense di economia più importanti.

I democratici sostengono che i soli guadagni dei miliardari statunitensi, degli ultimi due anni, sarebbero sufficienti a pagare il Built Back Better, un piano di infrastrutture sociali proposto dal Presidente Joe Biden, che durante i mesi autunnali, ha trovato un momento di stasi a causa delle preoccupazioni del senatore Joe Manchin. Ha dichiarato ai giornalisti «La gente nella stratosfera, invece di cercare di penalizzarli, dovrebbe essere lieta che questo paese sia in grado di produrre la ricchezza» e che preferisce una “tassa patriottica” fissa minima del 15% per garantire che gli americani più ricchi non escano dal Paese per pagare meno tasse.

Laura Ponte
Studentessa della Facoltà di Investigazione, Criminalità e Sicurezza internazionale
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