sabato, 20 Aprile 2024
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Polonia: Varsavia continua la sua guerra al passato abbattendo altri monumenti sovietici

Le autorità polacche demoliscono altri 4 monumenti e il Cremlino accusa Varsavia di fomentare l'odio

Durante la scorsa settimana, con l’ausilio di martelli e gru, sono stati smantellati 4 monumenti nelle località di Głubczyce, Bobolice, Mokre e Byczyna. 

Le statue erano risalenti agli anni immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale e furono erette per commemorare i soldati dell’armata rossa caduti durante la liberazione della Polonia dalle truppe naziste.                                                            

Tali monumenti sono abbastanza comuni in Polonia: a commemorare più di 400mila soldati sovietici caduti vi sono diverse centinaia di targhe commemorative, statue e mezzi corazzati di guerra trasformati in monumenti.                                                                                                                                   

Dal 1989 i vari governi di Varsavia si sono prodigati nella rimozione di tali monumenti per separarsi una volta per tutte dal passato sotto l’ombra dell’Urss, ritenuto da molti una pagina di storia triste e dolorosa.

Come riportato da euronews, Karol Nawrocki, il presidente dell’Istituto storico nazionale polacco, afferma che quella sovietica più che una liberazione è stata una colonizzazione della Polonia che ha causato la morte di moltissimi polacchi.  

Ogni anno in Polonia vengono rimosse decine di monumenti risalenti all’epoca della guerra fredda e ora, con l’inizio del conflitto in Ucraina, il governo di Varsavia ha deciso di accelerare tali operazioni anche per manifestare il proprio dissenso verso le azioni della Russia.                    

Secondo quanto riportato da reuters, Dimitri Peskov, portavoce di Vladimir Putin, ha reagito definendo le parole di Nawrocki come “una menzogna mostruosa, poiché migliaia di cittadini sovietici hanno dato la vita per liberare la Polonia” e “un altro tentativo di ingannare la gioventù polacca, menzogne per fomentare l’odio verso la Russia”.  Inoltre, per le leggi della Federazione Russa gli atti di vandalismo e la distruzione dei monumenti dedicati alla memoria e alla cultura russa sono punibili con una multa o con la reclusione, anche per i reati che avvengono all’estero.

La questione dei monumenti dedicati al passato sovietico è da sempre stata un motivo di discordia nella relazioni russo-polacche, già tese da diversi anni. Molti polacchi sembrano condividere l’idea della rimozione dei monumenti, per evitare che quel passato doloroso venga celebrato, mentre una minoranza sostiene che si tratti comunque della storia del paese e che in  quanto tale vada preservata nonostante le visioni politiche.

Alessio Tibaldi
Studente di marketing per le relazioni internazionali
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