mercoledì, 4 Dicembre 2024
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Bangladesh: 12mila Rohingya senza casa

Rohingya in fuga dal campo profughi di Cox's Bazar distrutto dall'incendio; tra gennaio 2021 e dicembre 2022 nel campo ci sono stati 222 incendi

La popolazione rohingya si ritrova senza casa a causa dell’incendio scoppiato nel campo profughi di Cox’s Bazar in Bangladesh.

L’incendio è scoppiato domenica alle 14.45 ora locale (08:45 GMT) e ha causato la distruzione dell’affollato campo profughi popolato da 12.000 rohingya nel sud-est del Bangladesh.

L’incendio durato tre ore ha provocato la distruzione di 35 moschee, 90 strutture tra cui ospedali e centri di apprendimento per i rifugiati, ha dichiarato l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), secondo quanto riportato da Al Jazeera.

Le condizioni del campo profughi di Cox’s Bazar erano già precarie a causa di un eccessivo sovraffollamento. Il problema sarà ricollocare i 12.000 rohingya dopo questa tragedia, afferma Harding Lang di Refugees Internationals, secondo quanto riportato dalla BBC News.

Il campo profughi di Cox’s Bazar era composto da 2.000 rifugi, ormai completamente bruciati, molti residenti sono ritornati sul luogo della tragedia con la speranza di trovare qualcosa nell’area carbonizzata. Le autorità del Bangladesh stanno cercando di individuare le cause dell’incendio, soprattutto capire se si sia trattato di un atto di sabotaggio o meno.

I rohingya sono un gruppo etnico di religione islamica, mussulmana sunnita, la loro lingua è il rohingya di origine indo-europea. Fino al 2012 queste minoranze vivevano nella parte settentrionale del Myanmar nella regione del Rakhine.

L’origine di questa popolazione è stata più volte messa in discussione, infatti, una legge sulla cittadinanza della Birmania, risalente al 1982, stabilisce che i Rohingya non fanno parte delle 135 etnie riconosciute dallo stato.

Nel 2012 l’esercito birmano costrinse i Rohingya a una migrazione forzata, motivo per cui la popolazione si rifugiò nel sud del Bangladesh nel campo profughi di Cox’s Bazar.

Nel 2019 il governo birmano offrì a 3.000 Rohingya ormai rifugiati in Bangladesh la possibilità di tornare nelle proprie case, ma pochi accettarono per paura di essere nuovamente perseguitati dall’esercito.

Le Nazioni Unite considerano i Rohingya una delle minoranze più perseguitate al mondo.

Giulia De Franco
Studentessa Investigazione, Criminalità e sicurezza Internazionale
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