giovedì, 28 Marzo 2024
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I francofoni sono discriminati in Canada?

Una serie di recenti nomine e dichiarazioni hanno riacceso la polemica relativa alla francofonia in Canada e provocato la reazione del governo, accusato di non fare abbastanza per difendere il francese

Una serie di recenti nomine e dichiarazioni hanno riacceso la polemica relativa alla francofonia in Canada e provocato la reazione del governo, accusato di non fare abbastanza per difendere il francese, lingua ufficiale del Paese insieme all’inglese. L’ultima questione emersa è che nessuno dei membri del Consiglio di Amministrazione della Canadian National Railway (CN), la cui sede si trova nella metropoli francofona di Montréal, parla francese.

Esprimendo la propria frustrazione, il Primo Ministro canadese Justin Trudeau ha dichiarato che «i canadesi di lingua francese, attraverso il Paese, dovrebbero vedersi riflessi nelle grandi istituzioni nazionali». Pertanto, Trudeau ha chiesto ai ministri responsabili di garantire che la CN lavori rapidamente per migliorare la situazione.

La mancata padronanza delle due lingue canadesi da parte dei dirigenti d’azienda aveva già suscitato scandalo in autunno, dopo il clamore suscitato dalle dichiarazioni del presidente di Air Canada, Michael Rousseau, che aveva affermato «non ho tempo per imparare il francese», scusandosi qualche giorno dopo.

Queste due società – come gli aeroporti canadesi, i dipartimenti federali, le Crown corporations e le istituzioni federali – sono soggette all’Official Languages Act, il quale prevede che tutte le istituzioni federali siano in grado di fornire servizi in inglese e francese ai loro clienti.

Questa nuova crisi ricorda la fragilità del francese in un oceano nordamericano anglofono e le passate battaglie per difenderne l’uso e lo status di lingua ufficiale, incluso nella costituzione canadese dal 1982. Tuttavia, secondo i difensori del francese, preoccupati per l’erosione della lingua di Molière, il governo canadese è tutt’altro che esemplare in questo campo, in un Paese che conta 8 milioni di francofoni su 37 milioni di canadesi.

Inoltre, il Commissariato per le lingue ufficiali del Canada si è rammaricato in quanto non tutti gli eventi sulla pagina Facebook del Primo Ministro sono riportati anche in francese. Secondo recenti sondaggi, oltre il 90% dei canadesi è molto legato al bilinguismo, che considera parte della cultura canadese, ma meno del 20% parla correntemente entrambe le lingue.

Stéphanie Chouinard, docente di scienze politiche presso il Royal Military College of Canada afferma «tutti dovrebbero poter essere serviti nella lingua che si preferisce, dato che pochi canadesi sono veramente bilingui, ma stiamo aspettando la modernizzazione della legge sulle lingue ufficiali dal 2019», rammaricandosi per il ritardo d’esame del disegno di legge. Questa riscrittura evidenzierebbe in particolare l’asimmetria tra le due lingue ufficiali: su 10 province, nove hanno l’inglese come lingua ufficiale.

«Per molto tempo, difendere la Francia ha significato essere bollati come sovranisti. Oggi le cose sono cambiate e le persone hanno più coraggio di sfidare il dominio dell’inglese», sostiene Stéphane Beaulac, docente di diritto all’Università di Montréal e co-direttrice dell’Osservatorio nazionale in materia di diritti linguistici. Riferendosi alle recenti nomine, Frédéric Berard, dottore di diritto linguistico, spiega che «la gente è stizzita e sconcertata e questa rabbia è giustificata».

Tuttavia, ad oggi si stanno riscontrando miglioramenti, soprattutto in Québec, anche se la situazione è molto più complessa per i francofoni che non vivono in questa città. Dagli ultimi anni, sono in corso ulteriori progressi in favore della francofonia.

Martina Tominic
Studentessa della Facoltà di Economia.
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