venerdì, 3 Maggio 2024
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Verso le europee, Spagna: il PP cerca la rivincita

Il Partito Popolare (PP) prevarrebbe in Spagna alle elezioni europee previste per il prossimo 9 giugno con il 37% delle intenzioni di voto contro il 28,6% del Partito Socialista (PSOE), secondo un sondaggio esclusivo di Ipsos per Euronews. Al terzo posto ci sarebbe il partito di destra radicale Vox, seguito da una coalizione di sinistra radicale che riunisce Sumar, Izquierda Unida, Compromís e En Comú, guidata dalla vicepremier Susana Díaz. Tuttavia, Izquierda Unida, non ha ancora formalizzato la sua adesione alla coalizione, come riferisce El Mundo.

Il sondaggio coincide con quelli di altri istituti demoscopici, che danno il Partito Popolare (PP) ampiamente in vantaggio in intenzioni di voto e seggi. Con il 37% al PP di Alberto Núñez Feijóo toccherebbero 25 eurodeputati, prevalendo così sul PSOE, la formazione socialista del premier Pedro Sánchez, che segue al secondo posto con un’intenzione di voto del 28,6% e 19 seggi.

Il sondaggio rivela inoltre che il partito di destra radicale Vox, nonostante il calo, resterebbe la terza forza, con un’intenzione di voto del 10,4% e una rappresentanza di sei seggi al Parlamento europeo. La coalizione di sinistra formata da Sumar, IU e En comú otterrebbe, secondo il sondaggio, il 9,7% dei voti e 6 eurodeputati.

Ahora Repúblicas, la candidatura congiunta dei nazionalisti periferici di sinistra ERC, Bildu e BNG, rispettivamente catalani, baschi e galiziani, conquisterebbe due seggi. Infine, con un eurodeputato per gruppo, sia i nazionalisti catalani di Junts per Catalunya, la formazione dell’ex presidente Carles Puigdemont, sia il partito di sinistra Podemos, in calo rispetto ai 5 eurodeputati conquistati nel 2019.

In controtendenza il sondaggio del Centro de Investigaciones Sociológicas (CIS), spesso accusato di essere controllato dal governo di Pedro Sánchez, che dà ai popolari un vantaggio molto più limitato: tra mezzo punto e un punto. C’è da sottolineare che, in occasione delle elezioni politiche del luglio 2023, tutti i sondaggi vaticinavano un’ampia vittoria del PP, poi rivelatasi una vittoria “minima”, tanto che la coalizione di sinistra al governo è riuscita a mantenere la maggioranza. Solo il CIS aveva previsto questa possibilità, poi realizzatasi.

Se le previsioni dei sondaggi si rivelassero corrette, il PP sarebbe il gruppo nazionale più grande in seno al Partito Popolare Europeo (PPE), secondo solo alla CDU tedesca. Considerando che, sempre stando alle rilevazioni demoscopiche, il PPE dovrebbe essere la prima forza dell’europarlamento, questi risultati garantirebbero peso e visibilità al partito di Núñez Feijóo, impegnato in patria in una dura opposizione al governo socialista e in particolare alla legge di amnistia pattuita tra il PSOE e i nazionalisti catalani protagonisti della dichiarazione unilaterale d’indipendenza del 2017. Un risultato come quello pronosticato dai sondaggi significherebbe soprattutto una rivincita per il leader popolare dopo la mancata vittoria alle politiche del luglio scorso.

‘C’è ancora domani’ dà speranza a milioni di donne in tutto il mondo

Il film ‘C’è ancora domani’ di Paola Cortellesi uscito nei cinema italiani il 26 ottobre 2023 è riuscito a portare nelle sale più di 5 milioni di spettatori e a incassare più di 32 milioni di euro. La pellicola ha riscosso tanto successo non solo in Italia ma anche in diversi paesi esteri, infatti il film è stato proiettato nelle sale francesi ed è prevista la sua uscita in altri 17 paesi tra cui la Gran Bretagna e l’Irlanda ad aprile 2024 con il titolo ‘There’s still Tomorrow’.

Come riferisce The Hollywood reporter, C’è ancora domani è il film di maggior incasso in Italia ed è il favorito per il premio David di Donatello del 2024 con 19 nomination.

Paola Cortellesi, in un’intervista riportata al New York Times, ha dichiarato che con il film voleva far sì che le generazioni più giovani venissero a conoscenza della storia dei diritti delle donne in Italia, che diventassero cosciente del fatto che non sono diritti che vanno presi per scontati e che vanno difesi.

Inoltre ha aggiunto che il ruolo del marito violento è stato appositamente descritto come uomo spaventoso ma allo stesso tempo stupido, di modo che nessun ragazzo volesse emularlo. «Quando lo vedono, devono dire ‘voglio esser tutto tranne lui’, perché non ha alcun fascino» ha dichiarato la registra.

Il film inoltre ha avuto ancora più eco dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, tragedia che ha avuto una risonanza mediatica in Italia senza precedenti con tantissime persone che hanno espresso vicinanza verso la famiglia della ragazza e verso le donne vittime di violenza. A tal proposito, il film della Cortellesi ha fatto si che migliaia di donne trovassero il coraggio di condividere le loro storie e dichiarare che un tempo sono state anche loro Delia (la protagonista del film) ma che sono riuscite ad uscirne.

Elena Biaggioni, vicepresidente di D.i. Re, una rete nazionale contro la violenza contro le donne, ha dichiarato che raggiungendo un vasto pubblico il film contribuiva alla consapevolezza culturale nazionale sulla violenza domestica.

Cortellesi è riuscita, con questo film, a trattare un tema che sembra apparentemente riguardare le generazioni passate ma che è in realtà, tutt’ora, più attuale che mai. Le nuove generazioni devono esser coscienti di quello che hanno fatto i loro antenati per avere i diritti che a noi oggi appaiono, erroneamente, scontati.

Danimarca: distrutto dalle fiamme l’edificio della Borsa di Copenaghen

Un incendio ha distrutto l’edificio della Borsa situato nel centro di Copenaghen, rovinando alcune opere d’arte presenti al suo interno e causando il crollo della guglia a forma di drago. I vigili del fuoco hanno cercato di spegnere le fiamme anche se l’interno dell’edificio è stato notevolmente distrutto e il tetto è crollato.

Il palazzo, risalente al 1625, fu costruito in stile rinascimentale olandese e venne commissionato da Cristiano IV, re di Danimarca, con l’obiettivo di trasformare Copenaghen in un importante punto commerciale. La sua funzione attuale era quella di ospitare la sede della Camera di Commercio.

Il primo ministro, Mette Frederiksen, ha affermato che si tratta di un pezzo di storia andato in fiamme. Anche Jakob Engel-Schmidt, Ministro della cultura, ha dichiarato che 400 anni di patrimonio culturale sono stati danneggiati, come riferisce la BBC.

Brian Mikkelsen, amministratore delegato della Camera di Commercio, ha riferito che un pompiere gli ha consegnato la cima della guglia dopo che era stata recuperata a seguito della caduta e ha aggiunto che è stato deciso di ricostruire la sede, come riferisce la CNN. Sulla guglia erano rappresentati quattro draghi le cui code erano intrecciate in una lancia e tre corone per simboleggiare gli stretti legami con la Norvegia e la Svezia.

La struttura era stata recentemente sottoposta a lavori di ristrutturazione e la facciata era ricoperta da impalcature e coperture protettive, infatti, il capo dei vigili del fuoco, Jakob Vedsted Andersen, ha affermato che è stato difficile riuscire ad accedere all’area sotto il vecchio tetto di rame. Le cause di quanto accaduto sono al momento sconosciute e i servizi di emergenza hanno affermato che le impalcature hanno reso più difficili le operazioni.

Oltre all’intervento dei pompieri, anche la popolazione ha contribuito a salvare alcuni dipinti che si trovavano all’interno del palazzo. Inoltre, tra i vari oggetti sono stati recuperati anche lampadari decorati, specchi e alcuni orologi. Infatti, il Ministro della cultura in una nota su X ha dichiarato che «è commovente vedere come i dipendenti della Borsa; le brave persone dei servizi di emergenza e i passanti lavorano insieme per salvare tesori d’arte e immagini iconiche dall’edificio in fiamme».

Nel frattempo, la polizia ha avviato un’indagine per comprendere le cause che hanno causato l’incendio.

Attacco iraniano contro Israele: ritorno all’“equilibrio” o preludio di un nuovo conflitto?

«Prenderemo le nostre decisioni e lo Stato di Israele farà tutto il necessario per difendersi», queste le parole, riportate da Reuters, del Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in riferimento all’attacco recentemente condotto dall’Iran contro Israele.

Nella notte tra il 13 e il 14 aprile, l’Iran ha effettuato un attacco di droni e missili ai danni dello Stato Ebraico. L’attacco non ha sortito effetti disastrosi per il Paese, provocando solo alcuni danni alla base aerea di Nevatim e il ferimento di un minore a causa di alcuni detriti volanti, indica la BBC. Droni e missili sono stati neutralizzati dalle forze israeliane con il supporto di varie potenze straniere, tra cui gli Stati Uniti e la Francia, nonché con l’intervento favorevole di alcuni Paesi dell’area, quali la Giordania, il Libano e l’Iraq, che hanno chiuso i rispettivi spazi aerei. Questo è quanto riportato da Le Parisien.

Il 99% dei 300 proiettili lanciati da Teheran sono stati intercettati e abbattuti, riporta la BBC, facendo riflettere sul fatto che l’offensiva non abbia colto di sorpresa Israele. L’attacco, infatti, arriva in risposta al raid aereo condotto il primo aprile da Tel Aviv contro il Consolato iraniano in Siria, che secondo Le Parisien ha provocato la morte di 16 persone, di cui sette membri del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione, organizzazione paramilitare della Repubblica Islamica dell’Iran. L’attacco missilistico iraniano, quindi, appare come un tentativo di ribilanciamento dei poteri a seguito dell’offesa subita più di due settimane fa a Damasco.

Adesso il mondo intero attende una possibile reazione di Israele, che, considerando le ultime parole di Netanyahu, sembra sempre più probabile, come dichiarato anche dal Ministro degli Esteri britannico Cameron in visita a Israele, secondo quanto riportato da Reuters.

Dal canto suo, il Presidente statunitense Biden ha chiarito che gli Stati Uniti non parteciperanno a un eventuale contrattacco da parte del governo di Tel Aviv, nonostante abbia confermato “il forte impegno degli USA nei confronti della sicurezza israeliana”, riporta la BBC. Di fatto, Washington ha dichiarato la sua intenzione di incrementare le sanzioni imposte all’Iran, con un focus particolare sulla riduzione della capacità del Paese di esportare petrolio, come afferma Reuters. Allo stesso modo, anche l’Unione Europea e gli Stati del G7 sono propensi ad un inasprimento delle sanzioni. Il fine sarebbe proprio quello di dissuadere Israele dal procedere a un’effettiva rappresaglia.

L’eventualità di una controrisposta da parte di Israele genera timori sull’escalation che ne potrebbe derivare nell’area, già profondamente segnata dal conflitto israelo-palestinese in corso dal 7 ottobre scorso. Resta quindi da domandarsi se l’attacco iraniano, presumibilmente controllato e di piccole dimensioni, sia stato sufficiente a ristabilire l’“equilibrio” tra i due Paesi o se sia, al contrario, il preludio di uno scontro più aspro.

Pedro Sánchez ha annunciato l’ampliamento della lista di malattie individuate attraverso lo screening neonatale

Pedro Sánchez, il presidente del governo spagnolo, ha annunciato lunedì scorso a Oviedo che il numero delle malattie rilevabili attraverso lo screening neonatale passerà da sette a undici e si stima che tale cifra raddoppierà nel primo trimestre del 2025. La notizia è stata comunicata a seguito di una visita alle strutture dell’Ospedale Universitario Centrale delle Asturie, come riferisce El Mundo.

Il presidente ha affermato che l’obiettivo è quello di raddoppiare il numero di malattie attualmente rilevate attraverso i programmi di screening, ma anche diagnosticare in tempo e curare precocemente le malattie congenite dei neonati «risparmiando sofferenze e spese alle famiglie e anche alle amministrazioni».

Nel 2014 il Ministero della Salute aveva promosso un primo tentativo di ampliamento della lista delle malattie da incorporare nel piano di screening, ma su venti che ne furono valutate, ne vennero concordate sette. Successivamente, questa misura venne discussa nella seconda metà del 2022, anche se l’effettiva attuazione ha subito dei ritardi fino alla comunicazione di lunedì scorso da parte del presidente, come riporta El País.

Lo screening è diverso a seconda delle comunità autonome in cui si esegue, infatti, degli oltre 300.000 bambini che nascono ogni anno, alcuni sono sottoposti a più di trenta test, mentre altri a meno di dieci. Pertanto Sánchez ha dichiarato che lo scopo è quello di rendere omogeneo questo beneficio in tutto il Paese, in modo che la salute degli spagnoli non dipenda dal loro reddito o da altri fattori simili. Inoltre, il presidente spagnolo ha sottolineato l’importanza della sanità pubblica, della prevenzione delle malattie e, di conseguenza, la necessità di agire precocemente contro alcune patologie.

Infine, ha anche ringraziato gli operatori sanitari per il loro lavoro e, in presenza di Adrián Barbón, presidente del Principato delle Austrie, ha elogiato l’impegno di questa comunità autonoma per quanto riguarda la salute pubblica. Sánchez ha altresì dichiarato che «promuovere questo metodo di prevenzione significa migliorare il futuro di chi è appena venuto al mondo dandogli più anni di vita» come riporta La Vanguardia.

Il presidente ha indicato che attraverso questa misura non si vuole solo migliorare il benessere dei cittadini, ma si vuole anche avvicinare lo Stato alla popolazione.

Dubai in allarme: record di pioggia negli Emirati Arabi Uniti

A partire dalla tarda serata di lunedì 15 aprile 2024, delle forti tempeste si sono abbattute su molte città degli Emirati Arabi Uniti (UAE) e si sono intensificate intorno alla mattina di martedì 16 aprile 2024, ore 9:00 locali, fino a notte fonda. In particolare, la città di Dubai è tra i luoghi maggiormente influenzati dall’evento meteorologico: in poche ore è stata sommersa dall’equivalente di più di un anno e mezzo di pioggia.

La notizia, riportata da Al Jazeera, ha avuto grande rilevanza mediatica poiché Dubai è una metropoli che, seppur bagnata dalle acque del Golfo Persico, sorge nel deserto arabico, luogo in cui è molto difficile assistere a tempeste, specialmente di tale portata.

Sempre secondo lo stesso sito, l’acqua scaricata nella città sarebbe stata così tanta da inondare le strade, raggiungendo inizialmente i 20 millimetri fino ad arrivare a circa 142 millimetri verso la sera di martedì 16 aprile.

Tra i siti maggiormente colpiti dalla tempesta si trova l’Aeroporto Internazionale di Dubai, uno degli aeroporti più trafficati al mondo che, come riporta il sito del The Associated Press, registra annualmente una media di 94,7 millimetri di pioggia. I disagi provocati dalla tempesta sono stati tanti da causare un blocco degli arrivi via aereo previsti per martedì sera nella città araba. Inoltre, i passeggeri in viaggio hanno avuto difficoltà a raggiungere i terminal a causa della quantità d’acqua presente nelle strade, che ha completamente bloccato il traffico.

Secondo quanto riferito dal New York Post, la tempesta ha causato disagi non solo a livello di viabilità: in tutti gli Emirati Arabi Uniti, infatti, gran parte delle scuole sono rimaste chiuse e molti dipendenti pubblici hanno dovuto svolgere le proprie mansioni lavorative in smart working. In alcuni casi, l’acqua è entrata nelle abitazioni e le autorità sono dovute intervenire con autobotti per pomparla via da strade e autostrade, nel tentativo di limitare i danni.

Oltre ad aver provocato disservizi, l’evento meteorologico ha mietuto anche diverse vittime: stando agli ultimi aggiornamenti riportati dal The New York Times, in tutta la nazione araba si contano 19 persone decedute, tra le quali dieci bambini e un neonato.

Il sito della BBC riporta che l’evento potrebbe essere stato causato dalla recente cloud seeding (inseminazione delle nuvole) avvenuta nei cieli arabi. Tuttavia, secondo Matt Taylor, meteorologo del BBC Weather, non ci sarebbe un’effettiva correlazione tra i due eventi poiché la tempesta sarebbe già stata prevista da tempo.

In Gran Bretagna i nati dal 2009 in poi non potranno mai più acquistare sigarette

I quindicenni di oggi saranno i maggiorenni cui sarà proibito l’acquisto di sigarette domani.

Questo è il cuore del disegno di Legge dell’Esecutivo britannico, passato in Parlamento con 383 voti favorevoli contro 67. Se dovesse diventare legge, sarebbe tra le più restrittive al mondo.

Secondo quanto riportato dalla BBC, Rishi Sunak avrebbe presentato la misura sulla falsariga di una legge entrata in vigore in Nuova Zelanda durante il Governo precedente, ma cancellata dall’attuale esecutivo nel 2023, a causa di problemi prettamente economici. 

Il nuovo disegno di legge britannico prevede che tutti i nati dal 2009 in poi, una volta maggiorenni, non possano acquistare alcun tipo di sigaretta, compresa quella elettronica. Il divieto sarà permanente, perciò anche dopo la maggiore età, l’acquisto di sigarette per queste persone sarà vietato.

Sono previste multe salate, della somma di £100, per i commercianti che vendano tabacco o sigarette elettroniche ai minorenni. Questi soldi verranno reinvestiti dalle autorità locali per l’applicazione stessa della Legge, ma il Governo ha affermato che spenderà ulteriori £30.000, da utilizzare anche per l’eliminazione del mercato nero delle sigarette. L’obiettivo di Sunak è quello di collaborare con il Galles, la Scozia e l’Irlanda del Nord, per espandere l’ancora ipotetica futura Legge in tutto il Regno Unito.

Tuttavia, diverse sono state le opposizioni alla proposta, due delle quali rappresentate dagli ex Primi Ministri Boris Johnson e Liz Truss. Quest’ultima, nel suo discorso riportato dalla BBC, ha affermato: «è molto importante proteggere le persone nel periodo della crescita, ma l’idea di proteggere gli adulti da se stessi è davvero problematica».

A coloro che hanno criticato la misura come una “privazione della libertà”, la Segretaria di Stato per la Salute e l’Assistenza Sociale, Victoria Atkins, risponde che «non esiste libertà nella dipendenza».

Si trova d’accordo anche il Segretario di Stato ombra per la Salute e l’Assistenza Sociale Wes Streeting, che afferma: «se avremo il privilegio di formare il prossimo Governo, noi Laburisti rafforzeremo tale divieto, così i giovani di oggi saranno meno inclini a fumare rispetto a quanto non lo siano a votare i Conservatori».

Nel Regno Unito, l’uso del tabacco causa 80.000 morti ogni anno, e un paziente viene ricoverato per patologie legate al fumo, quali cardiopatie, ictus e cancro ai polmoni, circa ogni minuto.

Il disegno di legge prevede anche una riduzione dei gusti disponibili delle sigarette elettroniche, così da renderle meno accattivanti agli occhi dei più giovani.

Ultimi aggiornamenti sul caso Ruby Franke, la youtuber accusata di abusi su minori

Ruby Franke (41 anni), creatrice del noto canale Youtube 8 Passengers, è stata al centro di molte polemiche durante i primi mesi del 2024 a causa dei metodi educativi che utilizzava nei confronti dei suoi sei figli.

L’educazione impartita da Ruby è stata ritenuta estrema da molti utenti del suo canale che, grazie ai video che la donna caricava sulla piattaforma, hanno potuto visionare liberamente le punizioni inflitte ai suoi figli. Nello specifico, la youtuber è stata accusata di aver abusato sia fisicamente sia psicologicamente dei due figli più piccoli, Eve (9 anni) e Russell (11 anni).

Secondo CBS News, al momento della scoperta i due bambini si trovavano a casa di Jodi Hildebrandt: ex socia in affari di Ruby Franke, e fondatrice di Connexions, una società di consulenza finalizzata a fornire consigli genitoriali e modelli di comportamento in materia di educazione dei figli, stando a quanto riportato sul sito della BBC.

Ruby Franke è andata a processo dopo che il figlio Russell, visibilmente emaciato e denutrito, è riuscito a scappare dall’abitazione della Hildebrandt e ha denunciato gli abusi a un vicino di casa che ha prontamente contattato il numero di emergenza, contribuendo all’arresto delle due donne. 

Come riporta il sito della CNN, una volta sulla scena, le autorità hanno provveduto a prendere in custodia le donne e hanno poi trovato Eve in un armadio in casa della Hildebrandt, anche lei malnutrita, come il fratello, e visibilmente spaventata. I due bambini sono stati prontamente trasportati in ospedale.

Il 30 agosto 2023 le due donne sono state arrestate e il 18 dicembre dello stesso anno Ruby si è dichiarata colpevole di quattro delle sei accuse per maltrattamento aggravato su minori. Come riferisce NBC News, entrambe le imputate sono state condannate a quattro pene detentive per un minimo di 1 anno fino a una massimo di 15 anni cadauna, da scontare consecutivamente.

Stando agli ultimi aggiornamenti riportati dal sito di ABC News, il marito di Ruby, Kevin Franke, nel novembre del 2023 ha richiesto il divorzio e ha intentato causa contro Jodi Hildebrandt (54 anni), anche lei accusata di aver abusato i due figli più piccoli della coppia. L’uomo avrebbe chiesto un risarcimento danni non specificato per stress emotivo e negligenza nei confronti dei due minori.

Attacco al centro commerciale di Sydney: sei sono le vittime rimaste coinvolte

Sei sono le vittime rimaste coinvolte in un attacco che è accaduto sabato scorso al centro commerciale Westfield Shopping Centre di Bondi Junction. La polizia ha dichiarato che l’aggressore che ha pugnalato a morte le persone, ha preso di mira in particolar modo le donne. Infatti, tra le vittime si contano cinque donne e un solo uomo, una guardia di sicurezza che ha cercato di intervenire.

Altre dodici persone sono rimaste ferite, compresa una bambina di nove mesi la cui madre invece è morta. Come ha dichiarato Ryan Park, il ministro della salute del Nuovo Galles del Sud, tra i feriti, otto sono rimasti in ospedale e quattro sono stati dimessi, secondo quanto riferisce la CNN.

Karen Webb, il commissario di polizia, ha dichiarato che, sebbene la polizia non conosca ancora le motivazioni che hanno spinto l’aggressore a compiere tale gesto, il fatto che il suo bersaglio siano state soprattutto le donne rappresenta un campo di indagine.

L’aggressore, Joel Cauchi, era già noto alle forze dell’ordine nonostante non fosse stato mai stato arrestato o accusato di reati nel suo stato natale, il Queensland. Inoltre, aveva vissuto in modo itinerante per diversi anni e gli era stata diagnosticata una malattia mentale all’età di 17 anni, come riporta la BBC.

Le autorità hanno riferito che le indagini potrebbero richiedere alcune settimane e che la polizia continuerà a intervistare i vari testimoni. Pertanto, Chris Minns, il premier del Nuovo Galles del Sud, ha annunciato che è stata avviata un’inchiesta pubblica indipendente da 18 milioni di dollari, per esaminare la risposta della polizia e anche le interazioni che l’assassino aveva avuto precedentemente con le agenzie governative.

Nel frattempo, Amy Scott, l’agente di polizia che ha sparato all’aggressore è stata elogiata per il suo operato. Infatti, Anthony Albanese, il primo ministro australiano, l’ha definita come un’eroina che «senza dubbio ha salvato diverse vite umane».

Lunedì scorso le bandiere di tutta la nazione sono state sventolate a mezz’asta e il teatro dell’Opera di Sydney è stato illuminato con un nastro nero per commemorare le vittime. Inoltre, moltissime persone si sono recate a Bondi Junction, lasciando fiori e orsacchiotti come omaggio per coloro che sono stati uccisi.

Nuova stretta del Regno Unito all’immigrazione. Il visto sempre più lontano

Dall’11 aprile 2024, il visto non sarà più l’unico strumento necessario per lavorare nel Regno Unito. Il Governo britannico ha infatti preso la decisione di aumentare la soglia del salario minimo di tutti gli stranieri che desiderano trasferirsi in Gran Bretagna e iniziare a lavorare nel paese. La manovra ha l’obiettivo di ridurre il numero di immigrati che, secondo le parole del Primo Ministro Sunak, nel 2022 è stato «sin troppo alto». Questo è quanto riportato dalla BBC.

D’ora in avanti, per poter lavorare nel paese sarà necessario avere uno stipendio minimo di £38.700 annui contro la soglia minima precedente di £26.200. Tale cambiamento rappresenta un incremento del 50%, definito dall’Ufficio dell’Interno come «il più grande taglio di sempre alla migrazione legale, mirato a proteggere i salari dei lavoratori e a privilegiare il talento britannico».

Secondo l’Economic Times, lo scorso anno la Gran Bretagna ha accolto circa 300.000 stranieri. Il quotidiano riporta le affermazioni dell’Ufficio dell’interno anglofono, secondo cui la manovra vuole «prevenire un fenomeno del genere e al contempo frenare il rimpiazzo dei collaboratori domestici con manodopera a basso costo. La migrazione di massa è insostenibile e ingiusta».

Tuttavia, la manovra non verrà applicata ai settori dell’assistenza sanitaria e sociale. Bisogna però guardare anche l’altro lato della medaglia: gli assistenti che cercano lavoro nel Regno Unito non potranno portare con loro i familiari a carico, decisione criticata dal Royal College of Nursing (RCN), il più grande sindacato e organismo professionale infermieristico al mondo. Come riportato dall’Economic Times, tale stretta avrà un impatto particolarmente significativo sui cittadini indiani, che rappresentano un’ampia percentuale della forza lavoro qualificata del Regno Unito, specialmente nel settore sanitario. Non è tutto. La BBC inserisce gli studenti indiani, insieme a quelli cinesi, tra coloro che nel 2023 hanno richiesto il maggior numero di visti per poter studiare nel paese. Dal 2024, tuttavia, anche gli studenti laureati che stanno svolgendo un master, un dottorato o un qualsivoglia percorso post-laurea, non possono portare un familiare con loro, a meno che il loro corso di studio non risulti catalogato come “programma di ricerca”. Lo scorso anno, il numero di persone che ha richiesto un visto per motivi familiari è stato molto elevato. La BBC parla di 82.395 visti rilasciati fino a settembre 2023. Attualmente, coloro che vogliono raggiungere un familiare nel Regno Unito devono avere anch’essi una soglia minima di salario piuttosto elevata (destinata ad aumentare), ragion per cui l’Esecutivo è stato accusato di ostacolare l’unione delle famiglie.

Mel Stride, Segretario di Stato per il Lavoro e le Pensioni, è tuttavia convinto che queste riforme rappresentino uno strumento per valorizzare il talento locale e mettere in luce il potenziale della forza lavoro britannica.